Installazione site-specific realizzata con ceramiche faentine
L’idea di realizzare Ceramica come se piovesse nasce dalla disponibilità della proprietà dell’Hotel Vittoria di collocare all’interno di uno dei propri spazi un elemento di forte impatto che fosse rappresentativo per il panorama della produzione ceramica di Faenza nelle sue molteplici forme e sfaccettature, per la quale è conosciuta e riconosciuta in tutto il mondo.
Il Distretto A ha accolto con entusiasmo l’invito ad ideare e coordinare il progetto che si concretizza in questa proposta ispirata alla suggestione e leggerezza delle installazioni sospese del maestro Calder e dell’artista Canan Dagdelen.
L’Hotel Vittoria, unico albergo a 4 stelle in centro storico, è dal 2011 che ha scelto la Ceramica, quale elemento identificativo di collegamento con le eccellenze del territorio.
Lo spazio individuato per accogliere l’installazione è quello di principale passaggio, essendo il vuoto intorno al quale si sviluppano le rampe del vano scala principale.
Il 31 luglio scorso è stata presentata al pubblico una cascata di ceramica, sospesa da un’altezza di circa 12 metri, composta da 12 tiranti ai quali sono fissati una 70-ina di oggetti ed opere in ceramica di forme, colori e dimensioni diverse.
Un’opera collettiva inedita, che accogliendo gli ospiti, ha dato una seconda vita ad numerosi oggetti imperfetti ma pur sempre carichi di fascino, colore e vita.
Le 26 botteghe / artisti di ambito faentino che hanno aderito al progetto e che perciò si ringraziano sono:
Ivana Anconelli
Studio d’Arte di Antonella Amaretti
FOSCA BOGGI
Jo-Va Lidia Carlini
Antonella Cimatti
Giovanni Cimatti
Angeliki Drossaki
FOS Ceramiche
Ilirio & Mirko Garavini
Rolando Giovannini
Elvira Keller
Andrea Kotliarsky
Paola Laghi
Ceramiche Lega
Maestri Maiolicari Faentini
Manifatture Sottosasso
Mirta Morigi
Etra Masi
Marta Monduzzi
Liviana Morini
Monica Ortelli
Roberta Ossani
Fiorenza Pancino
Silvia Pedaci
Ceramiche La Vecchia Faenza
Susanna Vassura
Progetto di “Distretto A – Faenza Art District” a cura di Bianca M. Canepa architetto.