Visioni Urbane
Tellas, Martina Merlini, Alberonero, Ciredz, Jan Kaláb, Julie Oppermann, Andrew Schoultz
A cura di MAGMA Gallery
dal 17 al 19 maggio 2019
Blocco A
Palazzo Giangrandi, Scala A int.1
Via Giangrandi, 2 Faenza
Ingresso gratuito
Venerdi e Sabato dalle 18 alle 23
Domenica dalle 10 alle 13
All’interno del fitto programma di eventi artistici, Distretto A, associazione che organizza l’evento, ha sempre cercato di dare particolare attenzione alla street art.
Per questo ha invitato MAGMA gallery, galleria di Bologna, che si sta distinguendo per un intenso e mirato lavoro sull’arte urbana internazionale, a portare nell’evento un suo personale contributo su questi ambiti artistici.
È nata così la mostra Visioni Urbane, concepita e organizzata da MAGMA gallery per Distretto A Weekend, vera e propria istantanea sul panorama urban con una selezione di artisti internazionali, fra giovani talenti e nomi già affermati come Tellas, Martina Merlini, Alberonero, Ciredz, Jan Kaláb, Julie Oppermann.
MAGMA gallery promuove artisti italiani e internazionali emergenti, anticipando e mettendo in luce le tendenze più innovative nel mercato dell’arte contemporanea e urbana. Rappresenta artisti come Tellas, Jan Kaláb, Okuda, Andrew Schoultz, Julie Oppermann, Alberonero, Hell’O Collective, SatOne, Ciredz, Martina Merlini, Nelio, tutti nomi di spicco della scena internazionale di Street Art e Urban Art. Con un approccio nuovo e aperto alla ricerca e all’innovazione, MAGMA gallery amplia il suo campo d’azione, accogliendo mostre e installazioni site-specific.
MAGMA Gallery presenta Visioni Urbane
Visioni Urbane è, nello stile dell’evento che la ospita, una mostra pop-up di tre giorni, ambientata negli affascinanti spazi del grande appartamento a piano nobile di Palazzo Giangrandi che prende nome dalla famiglia originaria di Parma che vi abitò. Da ricordare, Francesco, che nel 1503 recitò l’orazione di benvenuto a Pietro Marcello, primo Provveditore della Repubblica Veneta ed un Pietro, “precettore di grammatica” nel ‘600. Poi Giovanni, sacerdote e lettore di filosofia nel Seminario, morto in odore di santità nel 1741 ed un Giovanni che nel 1796 faceva parte della legazione inviata a Bologna ad ossequiare il Buonaparte ed infine un Paolo ed un Carlo, carbonari.
Le Visioni Urbane continuano anche fuori dalla mostra, con i murales del quartiere, realizzati grazie ai bandi internazionali organizzati da Distretto A, da Etnik, Eime, Tellas e Coquelicot Mafille, che sarà presente con uno speciale DJ set.
Gli Artisti di MAGMA Gallery
Tellas (Cagliari, 1985) nel 2014 viene inserito dall’Huffington Post USA tra i 25 street artists più interessanti del mondo; nel 2015 per The Urban Contemporary Art Guide, a cura del noto Graffiti Art Magazine, Tellas entra a far parte della classifica dei 100 migliori artisti emergenti dell’anno a livello mondiale. Le sue partecipazioni a festival internazionali sono innumerevoli, tra le altre si ricordano Artmossphere, prima Biennale di Street Art tenutasi a Mosca nel 2014 e La Tour Paris Project, 2013, considerato uno dei progetti più innovativi di arte contemporanea di tutto il mondo.
Nel 2015 completa un’enorme opera pubblica a Cagliari, città capitale della cultura italiana per quell’anno, mentre nel 2016 compie importanti interventi pubblici a Madrid, Spagna, e ad Albany e Perth, Australia. Di rilievo sono anche le collaborazioni con alcuni brand storici di moda italiana, tra cui Ferragamo e Marni. Con quest’ultimo, Tellas realizza in due periodi differenti dei video e dei progetti, presentati anche in occasione della 56° Biennale di Venezia. Nel 2017, Tellas ritorna in Australia, selezionato dalla municipalità di Townsville per realizzare un maestoso intervento pubblico nella città. Nel 2018 le sue opere sono state esposte al Museo Gagliardi di Noto in occasione della mostra “ABSTRACTA – da Balla alla Street Art”, che ripercorre un secolo di pittura astratta italiana dai precursori Futuristi fino ai più significativi artisti contemporanei provenienti dalla street art.
Martina Merlini (Bologna, 1986) vive e lavora a Milano. Dall’illustrazione all’astrazione geometrica; un percorso che porta l’artista a sperimentare e conoscere sé stessa attraverso diversi contesti espressivi come, tra gli altri, street art ed installazioni. Numerose le esposizioni dedicatele, sia in Europa che in America e Australia. Tra i vari eventi e festival internazionali cui prende parte si ricordano Living Walls, primo festival di street art femminile tenutosi ad Atlanta (USA) nel 2012, ed il prestigioso Le Mur a Parigi, nel 2015. Nel 2017 ha esposto presso il Museo Archeologico di Grosseto in una collettiva con importanti nomi tra cui Alighiero Boetti, Michael Johansson, Pennacchio Argentato, Luca Pozzi e molti altri. Nel 2018 ha preso parte a mostre in Messico, Hong Kong, San Francisco, Madrid.
Alberonero nel 2013 partecipa ad Art Basel Miami presso lo showroom di Meridiani USA reinterpretando l’immagine dell’azienda con arazzi e wallpainting. Nel dicembre 2014 a Campidarte in Sardegna lavora per “Norme di paesaggio”, una personale tra natura ed architettura, temi centrali portati avanti nello studio del paesaggio abbandonato sviluppato in Salento nell’estate 2015. Nell’inverno 2015 progetta una nuova area di gioco urbano presso l’Ex Dogana di Roma con la creazione di un campo da basket site specific per gli abitanti del quartiere.
Negli stessi spazi, nel 2016 Alberonero partecipa a “Roma Arte Aperta” mostra collettiva al fianco di grandi maestri come Alighiero Boetti, Sol LeWitt, Jannis Kounellis ed altri. Nell’ estate 2016 la ricerca si focalizza sulla relazione uomo-paesaggio con il progetto “Tre Colli” a Catanzaro per Altrove Festival. Nello stesso anno, Alberonero crea un’installazione in marmo di fronte all’Arena di Verona, simbolo della città. La ricerca architettonica continua con il progetto di grandi dimensioni per Farm Cultural park, centro culturale a Favara in Sicilia, realizzato nel 2017.
Roberto Cireddu, in arte Ciredz, (1981, Cagliari), è uno degli artisti più innovativi della arte astratta urbana italiana. Le figure che rappresenta si ispirano alla terra, allo studio della sua conformazione; le mappe topografiche diventano tracce, segni infiniti che dalla realtà conducono all’astrazione. Il rapporto percettivo tra uomo e natura, la sua essenza mutevole, instabile e a volte ingannevole, è l’elemento centrale del suo stile. Le sue opere su carta, su muro, le sue sculture e le sue enigmatiche e splendide installazioni sono state apprezzate in numerose esposizioni ed eventi nazionali ed internazionali, come il Katowice Street Art Festival in Polonia, il Muu Festival in Croazia, l’Asalto Festival e l’US Barcelona in Spagna, ed il celebre Village Underground Wall a Londra.
Ha partecipato al progetto “Becoming Marni”, sviluppato nel nord est del Brasile nella regione Sergipe, e presentato alla 56° Biennale di Venezia. Recentemente ha preso parte a diversi festival e progetti espositivi come il Fuorisalone di Milano, Campidarte di Cagliari, il Land on Art Festival di Padova, l’Upeart Festival in Finlandia e il Walk&Talk nelle Isole Azzorre. Vive e lavora in Sardegna.
MAGMA Gallery: uno sguardo internazionale
Jan Kaláb (Praga, 1978) è uno dei più importanti autori dell’astrattismo geometrico e urbano internazionale. Nel 2018 l’Albin Polasek Museum & Sculpture Gardens in Florida gli dedica una retrospettiva dal titolo “Soul of Graffiti”, con un focus sulla scultura. Nel 2017 a Cracovia, Polonia, le sue opere sono esposte tramite il progetto pubblico Abstract Forum, insieme a quelle di altri grandi nomi come Nelio, Moneyless e Remi Rough tra gli altri, proponendo al pubblico uno sguardo ampio sull’evoluzione attuale dell’arte urbana astratta.
Nello stesso anno Magma gallery presenta la sua prima personale in Italia, intitolata “Zooom”. Nel 2015 espone al MAXXI di Roma, Italia, partecipando alla collettiva “Et Cetera”, mostra dedicata all’arte cecoslovacca contemporanea post-regime comunista. Nel 2011, dopo aver preso parte alla prima “Biennal de Graffiti Fine Art” al MUBE Museum di San Paolo, Brasile, espone presso il museo MASP della stessa città.
Julie Oppermann (San Francisco, 1982) vive e lavora a Berlino. Nel 2018 era tra i protagonisti della Mediation Biennale 6 di Poznan in Polonia. Nel 2017 espone i suoi lavori al Marjorie Barrick Museum di Las Vegas insieme ad altri dieci artisti americani che stanno ridisegnando la tradizione della Process Art in una profonda espressione della pratica di studio del XXI secolo. Varie sono state le mostre personali, come alla Mark Moore Gallery di Los Angeles, al Joshua Liner Gallery di New York, e alla Galerie Röpke sia a Colonia che a Madrid. Le sue opere sono incluse in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui il Museum of Fine Arts di Houston, e il Museum of Contemporary Art, San Diego, in California.
Andrew Schoultz (1975 – Wisconsin, USA) è stato protagonista di numerose personali a Los Angeles, New York, San Francisco, Copenhagen, Philadelphia, Rotterdam, Boston, London, Portland, Detroit e Milano. Ha preso parte a mostre collettive presso Andy Warhol Museum (PA), Torrance Art Museum (CA), Havana Biennial (Cuba), Hyde Park Arts Center (IL), Laguna Art Museum (CA), San Francisco Museum of Modern Art (CA). Le sue opere fanno parte di important collezioni pubbliche tra cui quelle del San Francisco Museum of Modern Art (CA), Los Angeles County Museum of Art (CA), Frederick R. Weisman Foundation (CA) e Progressive Art Collection (OH).
Schoultz utilizza uno stile esclusivo di motivi densamente fitti e meticolosamente resi per rappresentare la confusione del mondo contemporaneo. Ispiratosi ai fumetti underground, ai graffiti, alla cartografia tedesca, alle illustrazioni arcaiche della Cronaca di Norimberga del 1492, all’iconografia del Bill Dollar americano e alle miniature persiane, per nominarne alcune, il lavoro dell’artista è profondamente caotico, sia visivamente che emotivamente.